Un semplice letto è più che sufficiente

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  1. Brixegael XIX
     
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    Narrato.
    -Parlato.-
    "Pensato."


    Blank arrivò in una piccola cittadina, stremato da un lungo viaggio attraverso le montagne del Nord. O forse erano quelle dell'Ovest? Dalla sua lunga mantella prese la sua piccola bussola, creata da lui stesso grazie all'Alchimia. Anche se l'affermazione più corretta sarebbe tirare a casaccio le proprie pozioni finché non ne esce qualcosa di buono, per una volta. Così, quasi per fortuna, riuscì infine a creare un piccolo aggeggio che poteva direzionarlo da qualche parte. Osservò la piccola bussola arrugginita, anch'essa uscita senza non pochi sforzi da quel lungo e tortuoso viaggio. Continuò a fissarla per qualche minuto, finchè non iniziò a picchiettarci sopra con l'indice della mano destra: dopo solo un paio di tocchi, la lancetta nella bussola iniziò a girare, sempre più vorticosamente, fino a rompere il vetro che la custodiva e fuoriuscire, finendo quasi in un occhio al ragazzo, molleggiando poi di qua e di là. Il Mutaforma sbuffò, facendo spallucce. -Perchè a me tutte queste sfortune?!- Urlò all'ingresso del villaggio, noncurante delle persone che lo avevano già adocchiato in malo modo, a causa del suo vestiario da straniero. Blank lasciò cadere la testa in avanti, scuotendola e facendo di nuovo spallucce: afferrò il piccolo arnese e lo scaraventò al suolo, rompendolo del tutto, calpestandolo con forza col piede sinistro, prima che tornasse a scomporsi nei vari elementi dalla quale era formata. Alzò lentamente lo sguardo, osservando lo stanco sole morire oltre gli edifici della piccola cittadina. Era già arrivata sera e lui non aveva nemmeno pranzato quel giorno. Nè il giorno prima. "Ma quando è stata l'ultima volta che ho mangiato..?" Sospirò fra sè e sè il ragazzo, massaggiandosi lo stomaco, il quale protestava per i miscugli che Blank aveva ingerito tempo addietro per non morire di fame. Compiendo solo qualche passo, vide sul lato della strada un piccolo gruppetto di uomini forzuti: chi con una folta barba nera, altri col petto scoperto a mostrare la loro folta peluria castana e chi, per spavalderia, mostrava grandi tatuaggi e cicatrici di una vita passata a combattere e a divertirsi. Sembravano tutti ubriachi fradici e a giudicare dal tono delle loro voci, e dai numerosi boccali di birra vuoti gettati al suolo, sembravano divertirsi parecchio. Fu proprio quando un crampo alla pancia lo forzò a piegarsi dal dolore, che uno di quel gruppo di uomini digerì in piena faccia ad uno dei suoi compagni, fecendogli cadere il boccale di birra mezzo pieno al suolo. Quest'ultimo, riempiendo l'ambiente con la sua profonda conoscenza di insulti e parolacce, lo colpì in pieno viso, facendo saltare un dente all'uomo che lo aveva ricoperto di rutto. In men che non si dica scoppiò una rissa: non solo iniziarono a volare sempre più insulti, parolacce e bestemmie, ma anche sedie, tavoli, pezzi di legno presi chissà dove e chi più ne ha più ne metta. Blank, che nel frattempo si era voltato ad osservare l'insegna di una piccola locandina a prima vista molto accogliente, si voltò per osservare cosa stesse compiendo tutto quel trambusto: in quel momento, un sacchetto pieno di monete gli finì in faccia, facendolo barcollare all'indietro, urtando per sbaglio una bella ragazza, atterrandola al suolo insieme a lui. La donna, ovviamente, non si trattenne dal gridare spaventata: risultato fu che gli uomini che si stavano picchiando si fermarono all'unisono, e, dopo aver confabulato e borbottato per un po', si diressero in direzione del povero ragazzo. Afferrandolo per il cappotto lo rialzarono, sbattendolo contro il muro più vicino.
    -Non dovresti importunare così una bella ragazza, sai?- Disse uno con un alito che puzzava di birra e sangue.
    -Soprattutto se sono così carine!- Aggiunse un altro, dando uno sguardo alla ragazza, con chissà che pensieri.
    -Esatto, e poi..- Un altro del gruppo stava per continuare con chissà che ridicola scusa, quando riconobbe fra le mani del ragazzo il suo piccolo sacchetto pieno di soldi. -..aspetta un momento..- Continuò. -..Che ci fai coi miei soldi tu?!- L'uomo, visibilmente alterato e pronto a masticare Blank come se fosse la sua prossima cena, lo afferrò per il colletto e iniziò a percuoterlo. -CHE CAZZO CI FAI COI MIEI SOLDI?!- L'uomo iniziò a sbraitare, mentre il resto della compagnia iniziò a ridacchiare ed allontanarsi, come per prepararsi ad una lotta. Il ragazzo sapeva che non poteva discutere con loro, specialmente con un uomo ubriaco e pieno di rabbia come quello che aveva di fronte.
    -CHE CAZZO CI FACCIO COI TUOI SOLDI?! TU CHE CI FAI COI MIEI SOLDI!- Blank si era forse lasciato un po' troppo andare, afferrando per i peli del petto l'uomo, avvicinandosi di più col viso. Il suo avversario digrignò i denti, caricò il braccio destro più che poté e sferrò un pugno, il pugno più forte che poteva sferrare ad uno sconosciuto che aveva in mano i suoi soldi: ma nel momento in cui il pugno sfiorò il viso del ragazzo, questo si tramutò in un piccolo gattino che teneva stretto fra i denti il sacchetto pieno di soldi.
    -UNO SPORCO MUTAFORMA?!- Gridò l'uomo cercando di afferrare il micino, ma era troppo stanco e mezzo accecato dal suo stesso sangue per poterlo afferrare, così anche l'intero gruppo non risucì a prenderlo in tempo prima che Blank scappò via.

    Dopo aver corso per una buona parte di cittadina, il piccolo gatto dal pelo corvino si addentrò in un cunicolo, si assicurò che nessuno lo stesse osservando e tornò alla sua forma originaria. Barcollando e mezzo scosso, uscì dal vicolo buio, tenendo nascosto il suo nuovo sacchettino: si addentrò nella prima locanda che riuscì a trovare, diede qualche moneta all'oste, troppo stanco per fare domande al ragazzo, e affittò una stanza, la più economica di tutte: era letteralmente un buco, solo un letto, mezzo storto e duro, un tavolino cigolante senza un pezzo di gamba e un piccolo attaccapanni in acciaio mangiato dalla ruggine. Era proprio uno schifo di stanza, ma in quel momento non poteva chiedere di meglio: si lasciò cadere sul letto, dolorante, e si addormentò, finalmente in un luogo caldo e asciutto.

    Edited by Brixegael XIX - 13/6/2014, 19:22
     
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