Una rapida cavalcata

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  1. Andrix1998
     
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    Narrato "Parlato" Pensato


    Andrix cavalcava con il suo fido Xor per la radura cercando cibo da mettere nella sua nuova casa, poichè non mangiava da molto.
    Ad un certo punto vide un cervo lì nella radura che stava mangiando un po' d'erba.
    Allora si decise e si lanciò alla carica sguainando Gildur, il cervo fece appena in tempo a girare la testa che in pochi secondi non ebbe più.
    Il sangue usci a fiotti dalla testa mozzata e impregnò la soffice erbetta che fino a poco fa stava brucando.
    Il corpo del cervo si accasciò esangue in terra.
    Andrix si fermò e disse "Bel lavoro vecchio mio!" e accarezzò Xor, poi smontò e si diresse verso il corpo del cervo e cominciò a pulirne la carne.
     
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  2. S h a u l » »
     
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    Narrato
    Parlato
    "Pensato"
    Scheda Elesiel

    Elesiel era seduto poco più in là, non lontano dalla radura. Meditava, in silenzio, senza pensare a nulla se non al ricercare il silenzio assoluto in se stesso. A ricercare un po' di calma, di saggezza, energia o vigore che sembrava aver perso con gli anni. Anni che non gli avevano dato giovamento ma che lo avevano lasciato come un perenne allievo, un ragazzo mai cresciuto dal peso dell'esperienza notevole come mai un essere umano aveva fatto.
    L'angelo ne aveva passate tante, ma negli ultimi anni aveva evitato gli scontri. Si era allenato, in continuo esercizio, nonostante le carni angeliche per loro eccezionale e divina natura non si impigrissero e lui non dimenticasse la tecnica, per semplice abitudine e neonata paranoia. Aveva passato molto tempo da solo, in silenzio, come aveva fatto per gran parte della sua lunga vita immortale. Una ricerca infinita, la sua, che ora si orientava verso un po' di saggezza.
    L'angelo nero Elesiel, creato di prima generazione, era seduto su un ramo alto di un albero, sufficientemente spesso da reggere il suo corpo leggero ma di certo non comodo. Stava seduto a gambe incrociate, a piedi nudi in equilibrio sul legno (gli stivali li aveva lasciati a terra) con le mani adagiate sulle ginocchia piegate in posizione meditativa. Stava ad occhi chiusi, senza giacca per il tepore estivo, in sola maglia e pantaloni neri, che mettevano in risalto il suo fisico angelico, perfetto, dalla pelle immacolata. Solo una cicatrice era visibile, sulla scapola sinistra, che non si era rigenerata: una specie di sigillo, ricevuto nell'ultimo scontro... Che aveva perso.
    La calma perfetta di Elesiel, così concentrato e perfettamente immobile da essere davvero un tutt'uno con la foresta, le ali celate e non evocate, cosicché sembrasse solo un essere umano per quanto molto bello, fu interrotto dal suono orribile degli zoccoli di un cavallo, l'estrarre di una spada ed un rumore sordo e viscido.
    Elesiel aprì gli occhi, domandandosi chi fosse il cretino che si infilava nel folto della foresta con un cavallo.
    Ma infatti non era il folto, e poco più in là c'era una radura. Ecco dove era arrivato in cavallo, con rispettivo cavaliere. L'odore del sangue lo raggiunse presto, e lo scettico Elesiel dovette rendersi conto che... Il cavaliere in questione aveva DAVVERO appena decapitato un cervo con una spada. Battendolo in velocità e prontezza, visto che normalmente il cervo avrebbe sentito avvicinarsi un animale grosso e pesante come un cavallo da un miglio di distanza. Quando normalmente bastava il rumore di un rametto spezzato per farli fuggire.
    Elesiel mise mano ad una delle katane sulla schiena, coperte dal fodero nero, portandola con esso sulle ginocchia, senza estrarla.
    Discutibile metodo di caccia disse, nascosto sul suo albero, chiudendo di nuovo gli occhi come per meditare. Era a circa quattro metri di altezza, sulla sinistra, e dopo la prima fila di alberi della radura, molto vicino. Nel silenzio del bosco la sua voce cristallina, angelica ma maschile, si sarebbe sentita chiaramente. Se non vi sbrigate l'odore della carcassa attirerà qualche predatore al più presto.
     
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  3. Andrix1998
     
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    Narrato "Parlato" Pensato Parlata altrui

    Andrix aveva appena finito di riporre le carni nella sua bisaccia quando sentì una voce provenire da qualche parte della foresta.
    Aveva intornò a se degli alberi e non riusciva a capire da quale provenisse.
    Discutibile metodo di caccia Andrix si guardò intorno Se non vi sbrigate l'odore della carcassa attirerà qualche predatore al più presto ma alla seconda frase riuscì ad indovinare da quale albero provenisse il suono.
    Gli rispose con il suo solito modo burbero "Io me ne sto già andando, e se anche dovesse arrivare un qualche predatore assaggerebbe solo il mio acciaio..." dicendo questo salì sul suo cavallo e poi chiese "Ma dimmi... tu che ti celi dietro agli alberi... chi sei?"

    Edited by Andrix1998 - 16/7/2013, 10:10
     
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    "Io me ne sto già andando, e se anche dovesse arrivare un qualche predatore assaggerebbe solo il mio acciaio..."
    Elesiel aggrottò le sopracciglia, ringraziando la calma della meditazione che gli evitava di reagire in maniera saccente ed antipatica. Non si cacciava con la spada... Rimase in silenzio, senza rispondere al burbero bifolco. Un cavaliere, eh?
    Be', i paladini tutti muscoli non avevano mai brillato per acume o intelligenza...
    "Ma dimmi... tu che ti celi dietro agli alberi... chi sei?" indagò l'altro, ormai in sella al suo pesante destriero. Elesiel non si mosse, sempre in posizione meditativa con una katana di fronte a lui, sulle ginocchia, mentre lui restava seduto in equilibrio sul ramo, se non per piegare le labbra in un sorrisetto ironico e crudele. Crudele come quello di un bambino intelligente che se la prende con lo sfigatello di turno.
    E chi lo sa... E se fossi un predatore, assaggerei il tuo acciaio? ghignò, divertito, aprendo gli occhi. Questi erano diventati color cristallo, mentre i suoi poteri angelici si attivavano, dentro di lui, senza gran clamore.
    Forse, se l'altro avesse risposto ancora da stupido, avrebbe mandato a quel paese la calma e si sarebbe fatto un sano affettato d'uomo...
     
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  5. Andrix1998
     
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    E chi lo sa... E se fossi un predatore, assaggerei il tuo acciaio? rispose la figura misteriosa che non si degnava di mettersi allo scoperto.
    Andrix decise allora di mettersi sulla difensiva, siccome era appena arrivato non voleva guai e sopratutto era troppo stanco per affrontare un combattimento "Umpf, bè caro predatore... o predatrice ora non ho voglia di avere guai ho appena affrontato un lungo viaggio e sono stanco e soprattutto affamato quindi ti consiglierei di lasciarmi in pace"... "Io vado a farmi un bell'arrosto di cervo, se vuoi favorire io abito in quella baita al limitare della foresta, quella con il recinto per cavalli" ma...cosa aveva appena detto... forse stava in qualche modo riuscendo a superare la sua indole burbera? Poi pensò che poteva essere un fuorilegge, un bandito, uno di quelli che uccidevano a sangue freddo come quelli che avevano ucciso sua madre e allora disse "Ma se sei un fuorilegge, non osare presentarti..." e prese le briglie del cavallo, lo spronò e cominciò a muoversi per il sentiero...
     
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    "Umpf, bè caro predatore... o predatrice ora non ho voglia di avere guai ho appena affrontato un lungo viaggio e sono stanco e soprattutto affamato quindi ti consiglierei di lasciarmi in pace"
    Elesiel si mosse, questa volta, voltandosi dalla sua impassibile posizione e girandosi a guardare meglio Andrix, chiedendosi che razza di coglione avesse davanti.
    "predatrice?!??" pensò, scioccato, facendo una faccia davvero strana. Era un angelo, bello quanto voleva, lo sapeva, ma che diavolo, non...!
    Ma sarai un bel tipo, tu, eh? mormorò, piano, preso in contropiede. Sei "stanco" e te ne vai? si mise a ridere; una risata angelica, meravigliosa ed inumana, scendendo dall'albero con eleganza, senza fare rumore se non un lieve tonfo quando i piedi nudi toccarono terra, poco lontano dagli stivali, tra le foglie.
    "Io vado a farmi un bell'arrosto di cervo, se vuoi favorire io abito in quella baita al limitare della foresta, quella con il recinto per cavalli. "Ma se sei un fuorilegge, non osare presentarti..."
    Elesiel si infilò gli stivali, uscendo finalmente allo scoperto. Dalla vegetazione uscì così un ragazzo vestito di nero, dai lunghi capelli neri, dalla bellezza disarmante... Che sorrideva, ironico, appoggiandosi con innata eleganza ad un tronco d'albero con una spalla.
    Sto letteralmente tremando di paura. spiegò, convinto, mentre era chiaro quanto lo stesse sfottendo Ma dimmi, cavaliere decapitatore di cervi, sotto quale vessillo di giustizia militi?
     
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  7. Andrix1998
     
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    Mentre Andrix stava per andarsene e si voltò un ultima volta, e in quel momento lo vide.
    Un essere di fattezze angeliche era appena sbucato dalla vegetazione.

    "Sto letteralmente tremando di paura" disse lui, Andrix ribattè "Ecco il nostro caro signor. predatore..."
    Ma dimmi, cavaliere decapitatore di cervi, sotto quale vessillo di giustizia militi? "Intanto caro mio non sono affari che ti riguardano, ma comunque voglio dirti che sono un cavaliere errante e i miei unici nemici sono gli idioti che attaccano le persone disarmate e uccidono a sangue freddo." ... "Devi sapere che uno di quelli ha ucciso mia madre e ... questo è il ricordo di quel giorno." disse sfilando la lancia e mostrandola all'altro.
    "E allora, ti degni di presentarti?" ... "Io sono Andrix e vengo dal paese di Rocktown fra i monti." e si tolse l'elmo in segno di saluto rivelando i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri.
     
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    Elesiel lo guardò con calma, un'espressione sarcastica in volto, guardando quello che sembrava a tutti gli effetti un umano. Forse più forte e più veloce della media maschile della sua specie, ma gli sembrava un normalissimo umano. Bene.
    Innanzitutto, mio caro cavaliere, lo decido io quello che mi interessa e quello che non. E non ho mai affermato di essere un predatore mentre tu, come uomo d'armi, o militi da solo o sotto un nobile vessillo. In entrambi i casi, per il tuo scintillante status senza macchia e senza paura sei... Tenuto a presentarti completamente, dico bene? fece un sorriso pigro, vecchio ere intere. Elesiel era una delle creature più antiche che camminavano su quella terra e, nonostante la sua apparente arroganza nei confronti di chicchessia, non aveva mai peccato di superbia. Di molte altre cose senza dubbio, ma la superbia no, al contrario di quanto si farebbe potuto presupporre dal suo atteggiamento saccente ed arrogante. Era solo molto vecchio ed aveva visto davvero molto, moltissimo, del mondo... Tanto da trovare sinceramente patetico e divertente quel cavalieruzzo in miniatura.
    Non sia mai che non mi presenti a mia volta in ogni caso, mio caro Andrix da Rocktown tra i monti. Il mio nome è ben più corto del tuo: mi chiamo Elesiel. disse, sempre con un mezzo sorriso e l'aria sarcastica, senza spostarsi dal tronco ma continuando ad usare quel suo tono morbido e dai toni melodiosi, tipici della sua razza. Una voce celeste in un corpo troppo perfetto da risultare irreale. Appoggiato al tronco con una spalla, braccia conserte, katane dietro alla schiena, cappotto senza maniche aperto sul davanti ed occhi neri dalle lunghe ciglia, beffardi ed irriverenti. Non te l'ha mai detto nessuno che non si caccia con la spada? disse, sarcastico come era stato sin dall'inizio.
    Poi, riferendosi alla sua affermazione precedente a proposito degli "idioti che uccidevano la gente" a sangue freddo Elesiel aggiunse: Ami il gioco facile, se combatti contro degli idioti. Sei sicuro di riuscire a distinguerli dai tuoi pari? lo punzecchiò, con un piccolo ghigno beffardo, in un insulto molto sottile che avrebbe scommesso non sarebbe stato nemmeno colto dalla mente pesante come l'acciaio del suo interlocutore. Ma magari, chissà, si sarebbe rivelato un qualche premio nobel...
     
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  9. Andrix1998
     
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    Andrix aspettò che l'altro ribattesse e infatti disse "Non sia mai che non mi presenti a mia volta in ogni caso, mio caro Andrix da Rocktown tra i monti. Il mio nome è ben più corto del tuo: mi chiamo Elesiel" "Bene signor. Elesiel, piacere" e gli porse la mano, ma poi lui disse "Non te l'ha mai detto nessuno che non si caccia con la spada?" "Bè mio caro, se sapessi usare un arco lo userei, per ora ciò che posso fare è usare quello che ho e so usare..." "Ami il gioco facile, se combatti contro degli idioti. Sei sicuro di riuscire a distinguerli dai tuoi pari?" "...Guarda che il termine "idiota" era usato in modo dispregiativo..." si stupì di sapere quella parola "... ci sono fuorilegge così abili da tagliarti la gola senza neanche capire chi sia stato...comunque penso che tu saprai molto di più di questi luoghi di me appena arrivato..."
    "Io ora vado a mangiare, dopo potresti farmi da guida, visto che sembri un veterano..." e si diresse verso la sua casetta, ma prima si girò, lo guardò meglio e disse "Ma...tu non sei umano vero? Sembri...come dire... diverso..."
     
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  10. S h a u l » »
     
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    Andrix gli tese la mano in segno di saluto. Elesiel lo guardò, per un attimo sorpreso. Non erano tante le persone che salutavano in quel modo, in quel regno. Ma forse voleva solo toccare le sue carni, per assicurarsi che tale bellezza fosse vera e non eterea e fantasmagorica... In ogni caso non si mosse, e non accennò a ricambiar il saluto. Poteva pungerlo con un ago avvelenato, rivelarsi un demone o una spia, o chissà. Elesiel ne aveva prese di botte, in vita sua, ed aveva imparato ad essere molto sospettoso e cauto, quasi paranoico. Dopotutto, l'ultimo suo nemico lo aveva sconfitto e torturato ore, con gli artigli ed i denti demoniaci, staccandolo quasi un braccio ed un ala ed infine lasciandolo ore a terra, prigioniero di una tortura mentale che aveva impiegato giorni a spezzare, un inferno vivente nella sua mente. Un incubo. Gli erano sembrati anni di dolore, quelle lunghe ore... No, Elesiel non si fidava degli immortali, figuriamoci poi dei mortali. Anche se sembravano stupidi come quel cavaliere lì davanti.
    "Dopotutto quando mai i guerrieri sono stati particolarmente intelligenti?" pensò, per poi rabbrividire al ricordo di Vinerion, il demone che lo aveva sconfitto, umiliato e torturato. No, per quanto fosse un guerriero eccelso, un macellaio, era anche dotato suo malgrado di un considerevole... Genio.
    "... ci sono fuorilegge così abili da tagliarti la gola senza neanche capire chi sia stato...comunque penso che tu saprai molto di più di questi luoghi di me appena arrivato..."
    Elesiel si era distratto, ascoltando ormai solo a metà quello che l'insulso cavaliere gli stava dicendo. Stava perdendo interesse per lui. Le persone semplici non gli erano mai piaciute.
    Sì, sì
    mormorò, lo sguardo che vagava per la foresta, distratto. Lo sapeva bene, che i briganti erano pericolosi, ma non per lui. Umani. Erano troppo lenti, stanchi e stupidi perché potessero essergli d'impiccio. Ovviamente c'erano le... Eccezioni. Umani particolari, gli eroi del loro tempo, esempi di coraggio e di eccellenza di razza. Ecco, quelli li adorava. Erano le creature più sublimi del creato, altro che angeli, folli o corrotti, demoni...
    "Io ora vado a mangiare, dopo potresti farmi da guida, visto che sembri un veterano..."
    "Come se non desiderassi niente di meglio dalla vita che il farti da balia" pensò Elesiel, voltandosi, annoiato. Stava per andarsene, lasciare il cavaliere alla sua vita e trovarsi un posto più tranquillo per meditare, quando quello aggiunse, dubbioso "Ma...tu non sei umano vero? Sembri...come dire... diverso..."
    Elesiel sogghignò, voltandogli la schiena. Oh, ma avevano un piccolo genio, lì! Fu tentato di sparire nel folto senza dirgli niente, quando si voltò verso di lui, con un inquietante sorriso sul volto perfetto.
    Diverso! esclamò, come se non avesse mai sentito niente di più strano oh ma davvero! Ed in che modo, cavaliere? Sembrò forse uno spirito adirato della foresta, addolorato per la morte di uno dei suoi figli, ucciso con goffaggine dalla spada di un guerriero? Sono sicuro di non meritare tanto conto disse, con voce melodiosa ma un ghigno divertito sul volto. Dopotutto, era ben più vecchio di uno spirito della foresta! Andrix era davvero troppo stupido. Ed Elesiel proprio arrogante e cattivo.
     
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  11. Andrix1998
     
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    Andrix rimase perplesso, lui non gli stringeva la mano, forse l'aveva offeso in qulache modo?Ritirò la mano e l'altro disse
    "Diverso! oh ma davvero! Ed in che modo, cavaliere? Sembrò forse uno spirito adirato della foresta, addolorato per la morte di uno dei suoi figli, ucciso con goffaggine dalla spada di un guerriero? Sono sicuro di non meritare tanto conto..." "Bè no! Non diverso in quel senso... bho... una sensazione... proprio non saprei..." sembrava di un altra razza, completamente diverso da lui... non era tempo di preoccuparsi.
    Richiamato dal brontolio del suo stomaco disse "Scusami, ma ora devo proprio andare, alla prossima!" e si diresse verso il suo rifugio
     
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  12. S h a u l » »
     
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    "Non diverso in quel senso... bho... una sensazione... proprio non saprei..."
    Elesiel lo guardò, sorridendo con sarcasmo.
    Ah. Una "sensazione". Capisco... mormorò, pungente, mentre all'altro iniziava a brontolare lo stomaco.
    "Scusami, ma ora devo proprio andare, alla prossima!" disse lui, con fretta dettata dalla fame, congedandosi da lui e dalla natura.
    "Sì, certo..." pensò l'angelo, alzando gli occhi al cielo. Lanciò un ultimo sguardo alla povera bestia ammazzata, per poi scuotere il capo. Meglio una bestia del bosco che un uomo. Ne aveva uccisi di certo più lui.
    Ok, ciao disse, voltandosi e sparendo nel bosco. Era silenziosissimo... Così com'era arrivato scomparve, alla ricerca di un posto senza cavalieri cacciatori - sembrava una battuta - a disturbare la sua quiete, per riprendere a meditare.
     
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11 replies since 12/7/2013, 15:09   165 views
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