Ciò che il deserto prende, il deserto restituisce

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  1. ¬ Melyor
     
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    Avrebbero di nuovo attraversato il deserto. La piccola escursione di Melyor era finita e il ritorno a casa era inevitabile, ormai. L'unica cosa positiva era il fatto che la ragazza avrebbe velocizzato e reso più piacevole il viaggio di Rukh. Nonostante il suo carattere sospettoso e freddo, le piaceva aiutare il prossimo. Non lo faceva per secondi fini, ma perché si sentiva bene con il mondo e con gli altri quando accadeva. La addolciva, se possibile.
    Con i talloni fece leggermente pressione sui fianchi di Kain e il cavallo partì al trotto, desideroso anche lui di tornare nella freschezza della foresta.
    "Il mio nome è Melyor" disse d'un tratto, conscia del fatto che, nonostante la domanda del ragazzo, ancora non le aveva rivelato la sua identità.
    Lanciò uno sguardo dietro di loro, cercando di individuare l'esile figura della ragazza. Ai loro occhi era ancora visibile, ma sapeva che in caso di pericolo qualcuno o qualcosa l'avrebbe salvata. Per sicurezza aveva parlato con quei pochi animali che vivevano ancora nell'oasi, e in caso di pericolo l'avrebbero avvertita.
    Alle parole di Rukh, comparve un sorriso sul volto di Melyor. Gli animali i veri padroni del mondo. Come dargli torto? Lei stessa la pensava così e aveva sviluppato quel classico amore per gli animali che le impediva di cibarsene. La trovava una cosa a dir poco disgustosa. Tra l'altro aveva creato per Kain una sella diversa dalle altre, sapendo che ogni volta che sedeva sul suo dorso, non gli avrebbe dato minimamente fastidio.
    "Se solo la pensassero tutti così, Rukh, sarebbe un mondo migliore. Ho scelto di vivere lontana dagli uomini apposta. Non fanno altro che farsi guerra tra di loro, che mentire, e non sai più a chi dare la tua fiducia" aggiunse, con un tono di voce appena udibile. C'era qualcosa, nel deserto, e lei non aveva intenzione di disturbarla.
     
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  2. Light~Yagami
     
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    Finalmente, e anche purtroppo, il viaggio nel deserto per uscire da quel labirinto privo di pareti era ripreso. Magra consolazione era che viaggiando a cavallo sarebbe stato meno faticoso e più rapido, ma ciò non bastava a risollevare l'animo di Rukh. Iniziato il viaggio, la ragazza si presentò, il suo nome era Melyor.
    – Melyor, eh? Bel nome! – le rispose.
    La ragazza, inoltre, aveva anche apprezzato la sua considerazione sugli animali, essendo, dopotutto, il modo in cui la pensava anche lei.
    CITAZIONE
    Se solo la pensassero tutti così, Rukh, sarebbe un mondo migliore. Ho scelto di vivere lontana dagli uomini apposta. Non fanno altro che farsi guerra tra di loro, che mentire, e non sai più a chi dare la tua fiducia.

    – Consentimi di dissentire… L’umanità intera è piena di marcio, ma abbandonare quegli stolti a se stessi è quanto di più sbagliato si possa fare… Non credi sia meglio tentare di cambiare le cose anziché arrendersi e accettarle soltanto? – disse Rukh, con tono serio. Quello era un argomento piuttosto delicato per lui, il suo popolo era malvagio, era l’incarnazione stessa del male, e non avrebbe permesso che le cose restassero così… Il mondo doveva cambiare, a ogni costo, e lui sarebbe stato sicuramente uno degli artefici che avrebbero contribuito a plasmare gli abitanti di questo utopico nuovo mondo…
    L’elfo notò anche che Melyor aveva abbassato il tono di voce, e non riuscì a comprenderne il motivo.
    – Perché hai abbassato la voce? C’è qualche problema per caso? – domandò Rukh, incuriosito.
     
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  3. ¬ Melyor
     
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    Sorrise alle parole di Rukh, facendo spallucce e continuando a guardare l'immensità del deserto che si stendeva di fronte a loro.
    "E' un nome irlandese, sai? Significa miele o dolce, e davvero non capisco il perché di questo nome. Il secondo è più adatto a me" commentò, grattando delicatamente il capo di Kain, che trottò allegramente per qualche secondo, per poi tornare al suo solito passo.
    "Il tuo che significato ha, Rukh?" domandò, profondamente interessata. L'etimologia delle parole e dei nomi ultimamente la incuriosiva molto, soprattutto se si trattava di nomi particolari tipici di chissà quale lingua o popolo. Era il suo forte, interessarsi di cose che agli altri non interessavano.
    – Consentimi di dissentire… L’umanità intera è piena di marcio, ma abbandonare quegli stolti a se stessi è quanto di più sbagliato si possa fare… Non credi sia meglio tentare di cambiare le cose anziché arrendersi e accettarle soltanto? – A quelle parole Melyor sorrise amaramente, sapendo quanto avesse ragione il ragazzo. "Sai qual è il mio principale scopo, Rukh? Aiutare il prossimo, nonostante riponga in pochi la mia fiducia. Chiunque ha bisogno di aiuto, anche chi non lo vuole ammettere. Hai pienamente ragione, ne sono conscia, e tentar non nuoce, anche lì dove la speranza non vuole arrivare. Quelle persone che ho aiutato sono migliorate un po', o almeno credo.. Non ho mantenuto i contatti con loro, anche se so che spesso si recano nella comunità dei Druidi" disse, rivolgendosi la sua attenzione ad un punto indefinito della distesa di sabbia.
    – Perché hai abbassato la voce? C’è qualche problema per caso? –
    Melyor annuì lentamente, lanciando un'occhiata furtiva a Phelan, intento a scrutare lo stesso punto che poco prima aveva attirato l'attenzione della ragazza. "Qualcosa è assopito è sta per risvegliarsi. Meglio prevenire che curare"
     
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2 replies since 30/9/2012, 09:37   111 views
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