In cerca di uno scontro

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    Spider-Man 1602 vive

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    L'arena era spoglia, quella mattina, nessuno aveva organizzato eventi di sorta, quindi si presentava come una classica arena per gli scontri, circolare e coperta di sabbia per assorbire il sangue, e gli sfidanti erano semplici guerrieri che volevano mettere alla prova la propria forza, la gloria come unico premio. Darvar era giunto in città proprio per quello. Era da troppo che non combatteva e aveva bisogno di riprendere forma. Si iscrisse agli scontri e aspettò con impazienza il suo turno. Quando finalmente toccò a lui era così eccitato che la sua magia gli ribolliva letteralmente intorno, al punto che scintille di energie gli scoppiettavano sulla pelle e fra i capelli. Si alzò dalla panchina su cui era seduto, sciolse il mantello e indossò la sua scarsa armatura, costituita solo da un elmo con celata e da protezioni per mani e avambracci, percorse un corto tunnel e finalmente entrò nell'arena, crogiolandosi degli applausi del pubblico. Fece un rapido inchino e fissò l'entrata da cui sarebbe entrato il suo sfidante. Tanto per riscaldare ulteriormente l'ambiente, alzò le mani verso il cielo e, dopo aver pronunciato una formula, generò una fiammata. Lo sfidante è avvertito: pericolo ustioni.
     
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  2. Light~Yagami
     
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    Narrato
    -Parlato-
    "Pensato"
    CITAZIONE
    Parlato altrui

    Scheda di Rukh.



    Rukh si era allenato moltissimo nell'ultimo secolo e sentiva il bisogno di testare i poteri che aveva acquisito. Da ancor più tempo non affrontava un combattimento vero e proprio, l'ultimo... L'ultimo non poteva definirsi un vero e proprio combattimento, aveva attaccato soltanto lui e lo scontro si concluse con un unico e definitivo attacco. Decise, allora, di recarsi all'arena del Regno Infinito, lì, con ogni probabilità, avrebbe trovato qualcuno disposto ad affrontarlo. Terminate le solite pratiche burocratiche fu avvisato che il suo avversario era già pronto e che lo stava aspettando.
    -Perfetto, grazie mille. Corro subito!- disse Rukh, in preda all'agitazione e alla foga del momento. Appena varcata la porta che conduceva al passaggio per il centro dell'arena, vide il suo avversario evocare del fuoco dalle mani. A quella vista non sapeva bene se fosse spaventato o semplicemente più spronato che mai a vincere.
    "E così è un mago... Del fuoco per giunta... Ci sarà da divertirsi!" pensò, mentre un grandissimo sorriso gli si stampò sul volto, caricandosi di superbia e coraggio. Quel coraggio, però, svanì quasi subito... L'arena era stracolma e a Rukh non piaceva... Era un elfo oscuro e sapeva quanto fossero discriminati... Si sentiva osservato, e non con occhi di ammirazione, ma con occhi di puro odio... Si concentrò con tutto se stesso per ridurre al minimo la tensione, si avvicinò al centro dell'arena posizionandosi a pochi metri dal suo avversario.
    -Io sono Rukh. Buona fortuna per il combattimento! Che vinca il migliore.- gli disse Rukh, inchinandosi in segno di rispetto. Si allontanò e si preparò a combattere come mai aveva fatto prima.
     
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    Ed ecco il suo antagonista, finalmente. Nientemeno che un elfo scuro. Ne aveva incontrati pochi, ma la loro cattiveria era leggendaria. Non che Darvar fosse uno che giudicava gli altri dall'aspetto, d'altronde aveva passato fin troppo tempo ad essere disprezzato esclusivamente per le sue origini.
    Almeno l'avversario sembrava gentile, si era persino inchinato, presentandosi a lui. Beh, non sia mai detto che io sia scortese con il prossimo. si disse, inchinandosi a sua volta Il mio nome è Darvar. Buona fortuna anche a te.
    Subito dopo passò all'azione. Non voleva essere scorretto, ma prendere l'avversario alla sprovvista è sempre un buon modo per iniziare un combattimento. Spalancò le ali, evocò la sua spada nera e scattò contro Rukh. L'elfo non sembrava un vero e proprio guerriero, non aveva armature o altre protezioni, quindi probabilmente si affidava all'agilità o ad altri trucchi per difendersi. Un attacco diretto poteva metterlo in difficoltà, ma Darvar non voleva rischiare subito il confronto diretto, dopotutto era un mago, aveva poche possibilità di vincere sul piano fisico in caso si fosse sbagliato e il suo avversario fosse stato davvero un guerriero.
    Quindi finse soltanto di caricare a testa bassa. Arrivato ad un paio di metri da Rukh si bloccò di colpo e alzò la mano libera verso l'alto, pronunciando un paio di parole in lingua demoniaca. Aqshy'tzeen
    Un muro di fuoco si materializzò proprio nel punto dove si trovava l'elfo.
    Flame Wall: un muro di fuoco alto 3 metri e lungo fino a 5, di forma variabile (può essere il classico muro, oppure chiudersi intorno ad un avversario, etc.). Dura fino a 5 turni.
     
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  4. Light~Yagami
     
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    Anche il suo avversario, proprio come un vero combattente, si inchinò in segno di rispetto verso Rukh. Il suo nome era Darvar e, com’era facilmente prevedibile, era molto in gamba. Fece lui la prima possa, evocando delle ali e una spada nera dal nulla e partendo subito in quarta verso l’elfo.
    “Ma che fa? Non era un mago questo?!” pensò Rukh, spaventato da quanto aveva appena osservato. Le cose non iniziavano per niente bene e, al primo attacco, era già spaventato e in difficoltà. Doveva trovare il modo di schivare quell’assalto e l’unica cosa che gli venne in mente fu quella di saltargli sopra per poi colpirlo alle spalle. Fortunatamente Rukh era vestito in modo piuttosto leggero e, non sapendola usare, non aveva portato con sé la spada. In questo modo gli fu semplice, sfruttando l’agilità e la fisionomia del proprio corpo, compiere un salto di diversi metri, non un salto normale, ma di quelli che culminano con una capriola facendoti ritrovare un po’ più avanti rispetto al punto in cui hai saltato.
    "Sarò un pessimo guerriero, ma l'agilità della mia razza, per fortuna, è ereditaria." pensò.
    Ma accadde qualcosa di inaspettato. Quella di Darvar era solo una finta, infatti, quando l’elfo aveva già spiccato il “volo”, il suo avversario si fermò evocando un muro di fuoco che gli fece perdere la concentrazione e l’equilibrio. Riuscì sì a schivare il colpo ma finì col precipitare vertiginosamente con la schiena sul proprio nemico. Quel piccolo errore poteva trasformarsi in una buona dose di fortuna, così Rukh, con un piccolo sforzo, si girò. Non voleva usare subito la magia, il suo avversario ancora non conosceva la natura dei suoi attacchi e voleva conservare le energie per un più prodigioso attacco a sorpresa, per cui, una volta giratosi, tentò di afferrare una delle sue ali, non gli interessava un punto preciso, l’importante era riuscirci. Se l’esito fosse stato positivo, avrebbe evocato delle piccole fiammelle dalle mani, così da bruciarle, il suo scopo era impedirgli di volare. Se, invece, avesse fallito nella presa, avrebbe trovato il modo di distanziarsi dandosi una spinta con gli arti del corpo, riportando la situazione esattamente come al principio di quel combattimento.
    "Ha un bel modo di combattere... Proviamo a ridurre al minimo i suoi movimenti..." pensò Rukh, speranzoso che il suo piano potesse funzionare...

    Manipolazione del fuoco: Non è un vero è proprio potere: si presenta più come un'abilità innata. Consente al mago di controllare qualunque tipo di fuoco creato naturalmente, senza utilizzo di magia: è in grado di modificarne la forma, le dimensione o anche di farli esaurire in pochissimo tempo senza difficoltà. Gli consente anche di creare piccole fiammelle per fare luce. Gli consente anche di percepire le fonti di calore in qualunque situazione anche a chilometri di distanza.

     
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    Si gustò l'espressione sorpresa di Rukh, mentre avanzava verso di lui. La mossa a sorpresa stava funzionando, anche se era un po' deluso, si sarebbe aspettato di più, conoscendo la freddezza degli elfi. Fortunatamente, non rimase deluso a lungo. L'elfo fece un salto in alto e poi in avanti, per evitare eventuali colpi di spada. Colpo che non arrivò, ma gli permise di non essere incenerito dal muro che spuntò da sotto i suoi piedi. A vedere quello spettacolo il pubblico ruggì, gradendo le acrobazie e l'incantesimo. Il mezzo demone alzò lo sguardo verso l'alto, ammirando il suo avversario che, aiutato dall'armamento leggero, si librava in aria senza neanche una lieve bruciatura ai vestiti.
    E poi ricadere su di lui.
    Darvzr aveva ricevuto botte peggiori nella sua vita, ma una persona che ti cade addosso fa comunque male, e cadde in ginocchio sotto il suo peso. Sul piano fisico, a distanza troppo ravvicinata per la spada, Darvar non poteva contare di vincere. I due erano di peso più o meno uguale, ma l'elfo era più alto e in posizione favorevole, per di più gli aveva anche afferrato un ala. Questo preoccupò davvero tanto il mezzo demone. Se gliel'avesse rotta non avrebbe più potuto volare e, dolore a parte, trovare qualcuno capace di curarla sarebbe stato un problema non da poco.
    Reagì di getto, una mossa dettata dalla paura e dall'istinto. Evocò una barriera di fuoco intorno a lui, nella speranza che Rukh per evitare le fiamme si togliesse di torno. Aqshy'dhaos! urlò, facendo comparire tutto intorno a lui delle fiamme arancioni. Di solito funzionavano per allontanare gli avversari, e sperava che l'elfo non riportasse la condizione in suo favore con qualche altro trucco. Nel frattempo spense anche il muro di fuoco, per risparmiare energie.
    Molten Shield: intorno al mago si sviluppa un muro a forma di sfera che incenerisce le frecce e i proiettili infiammabili e brucia i nemici troppo vicini. Dura 1 round.
     
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  6. Light~Yagami
     
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    Il piano di Rukh stava procedendo a meraviglia. Non solo era riuscito ad afferrare saldamente una delle ali, ma era anche atterrato "comodamente" sul suo corpo costringendolo ad inginocchiarsi. L'avversario, però, per paura di essere ferito decise di evocare immediatamente una sfera di fuoco con cui proteggersi. Non aveva molte possibilità di salvarsi e pronunciò istantaneamente una formula:
    -Tiu- disse l'elfo, convogliando molta energia affinché il suo corpo volasse subito in aria, tenendo, però teso un braccio verso il suo avversario. Non aveva generato soltanto dell'aria che gli consentisse di volare, ma aveva anche riempito quella sfera di aria compressa, ad alta pressione... Ancori pochi secondi e la tecnica difensiva di Darvar gli si sarebbe scagliata contro. Nel frattempo, Rukh aveva dissolto l'aria che gli consentiva di volare e, al ritmo di numerose capriole, volteggiò lontano dal suo nemico.
    "A quest’ora il fuoco dovrebbe aver alzato a sufficienza la temperatura dell’aria che ho lasciato all'interno della sfera... L'esplosione a una distanza così ravvicinata avrà il suo notevole effetto" pensò Rukh, soddisfatto del piano che aveva avuto e posizionandosi col corpo in modo fiero, seppur col respiro leggermente affannoso. Non era stata di certo una passeggiata evocare tutta quell'aria in così poco tempo e, pertanto, decise di sfruttare quei secondi di attesa per riprendersi dallo sforzo. Sarebbero stati più che sufficienti, almeno per normalizzare il respiro.

    Tiu (letteralmente significa "Volare"): Il mago genera del vento intorno a sé che utilizza per fluttuare. I movimenti in aria sono piuttosto legnosi; è, però, possibile muoversi liberamente in cambio di molta più energia. In questo caso la durata della levitazione sarà di pochissimi minuti e richiederà un elevato dispendio di energie. Se usato "normalmente", invece, è possibile levitare per circa 30 minuti senza grandi dispendi energetici, dopo questo lasso di tempo si inizia a sentire un certo senso di affaticamento rendendo sempre più difficile il controllo dell'incantesimo stesso. Il tempo di riposo e l'attesa per il riutilizzo dipendono totalmente da quanto si è volato. -il vento può essere evocato anche in altre zone, magari per far lievitare altri oggetti o esseri viventi-. Il peso e la forma influiscono sull'incantesimo -una persona di 50 chili volerà con molta più facilità di una di 300 chili-.

     
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    Ce l'aveva fatta. Se l'era tolto dalle spalle.
    Alla vista delle fiamme l'elfo aveva deciso che non era il caso di bruciarsi ed era saltato via generando un ondata d'aria. Che sia un mago del vento? si chiese, barcollando per via della spinta. Beh, mago o meno adesso non era più attaccato a lui, quindi non poteva usare qualche sporco trucco o attentare all'incolumità delle sue ali. La gioia del momento durò pochi secondi. L'aria all'interno dello scudo si stava facendo fin troppo pesante, segno che Rukh non l'aveva solo usata per saltare via. Aria compressa... dentro una sfera di fiamme... oh, merda! furono gli ultimi pensieri del mezzo demone prima di essere avvolto dall'esplosione. Sentì dolore in ogni singola parte del corpo, senza contare che il bagliore dello scoppio lo accecò per qualche istante. Quando recuperò la vista si rialzò in piedi, mettendosi in posizione di guardia e guardandosi intorno. Niente. Quell'elfo impertinente si era limitato a godersi lo spettacolo della deflagrazione. Dentro l'elmo, Darvar ghignò, i suoi occhi mandavano bagliori rossi. Quello si sarebbe rivelato un eccellente combattimento. Si inchinò un attimo davanti all'elfo e poi spalancò nuovamente le ali, pronto all'attacco. Aveva subito dei danni, certo, ma era sopravvissuto a ben peggio. Attaccò nuovamente, volando rasoterra, pronto a scagliare un altro incantesimo. Mosse le dita della mano sinistra in complicati gesti, mormorando l'ennesima formula. Hysh'neth sussurrò, muovendo la mano contro il bersaglio. Dal palmo scaturì una forte luce e un raggio splendente partì contro l'elfo. Non sapeva quanto potesse essere dannoso per Rukh quell'incantesimo, ma di certo lo avrebbe abbagliato il tempo necessario per raggiungerlo e colpirlo con la spada. Si mosse inesorabile, pronto a sferrare il colpo.

    Castigo: raggio di luce che infligge enorme danno ai demoni, danno moderato alle creature malvagie e acceca le altre creature per 1 round.
     
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  8. Light~Yagami
     
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    L’esplosione non tardò ad arrivare, proprio come previsto da Rukh. Non solo aveva inflitto danni pesanti al suo avversario, ma non aveva nemmeno mostrato ancora le sue carte. Darvar sapeva solo che era in grado di volare, tutto qui, e questo poteva rivelarsi un ottimo vantaggio per un attacco a sorpresa. Però, nonostante tutto, si rialzò in fretta e partì nuovamente alla carica. Durante il suo assalto evocò un raggio accecante, probabilmente per stordire l’elfo e colpirlo mentre è limitato nei suoi movimenti. Un’ottima strategia, di sicuro, ma inutile contro un avversario che dispone dell’infravisione e che è in grado di percepire il calore, anche a distanza di chilometri. Per convincere il mago che il suo piano stesse funzionando, Rukh fece finta di essere rimasto accecato, tenendosi pronto a reagire al momento più opportuno.
    “Sei bravo, ma non puoi attaccare un avversario che non conosci così, direttamente, senza preoccuparti delle conseguenze.” pensò Rukh, spavaldo.
    Non appena il suo avversario gli fu vicinissimo, sorridendo, l’elfo saltò su Darvar, pronto a tentare un nuovo attacco verso quelle ali che tanto temeva.
    - Qeesuaco – pronunciò, evocando da ciascuna delle sue mani dei piccoli vortici di vento. Le dimensioni insignificanti gli consentirono di aumentare a dismisura la velocità di rotazione, rendendo il vento estremamente affilato e tagliente, vento che aveva il compito di ferire quelle ali, a qualunque costo.
    “Forse ho esagerato… Così rischio di bucargliele per sempre…” pensò Rukh, preoccupato, che si concentrò al massimo, così da poter interrompere i vortici nel momento giusto, evitando danni irreparabili per il suo nemico.
    “E’ un combattimento, è vero… Ma non sono qui per infierire sul mio avversario!” si disse con salda fermezza.

    -Manipolazione del fuoco: Non è un vero è proprio potere: si presenta più come un'abilità innata. Consente al mago di controllare qualunque tipo di fuoco creato naturalmente, senza utilizzo di magia: è in grado di modificarne la forma, le dimensione o anche di farli esaurire in pochissimo tempo senza difficoltà. Gli consente anche di creare piccole fiammelle per fare luce. Gli consente anche di percepire le fonti di calore in qualunque situazione anche a chilometri di distanza.

    -Qeesuaco (Tornado): Le caratteristiche sono le stesse del Vortice di Fuoco, l'unica differenza è che, questo vortice, è fatto di vento e non fuoco.

    -Infravisione (potere di razza): consente di percepire attraverso gli occhi ogni fonte di calore in modo abbastanza chiaro.
     
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    Il raggio di luce sembrò funzionare, vistò che l'elfo iniziò a barcollare come se fosse accecato. Non aveva inflitto altri danni, quindi non si trovava di fronte ad una creatura malvagia. Questa era una buona cosa, almeno non sarebbe stato moralmente obbligato ad ucciderlo. Caricò tenendo la spada alzata, pronto a colpire, quando l'elfo reagì. Un'altro trucco? Sporco, subdolo bastardo! ebbe il tempo di pensare il mezzo demone prima di essere investito da un violento turbine. Anzi, due turbini che partirono dalle mani del mago, investendolo in pieno.
    Socchiuse gli occhi, per evitare che il vento li ferisse (sarebbe mancato solo quello) e limitò l'apertura delle ali. Il piano dell'elfo era buono, ma il mezzo demone aveva imparato da tempo a seguire i venti. Modificò la posizione delle ali in modo da approfittare della forza del vento, venendo così sparato di lato, lontano dall'avversario. Un'altra mossa e cambiò direzione, sfruttando la spinta per salire in alto. Adesso era al sicuro. Per un po' sarebbe stato meglio evitare gli attacchi diretti. Mosse le mani, sussurrando Aqshy'khar Una palla di fuoco partì in direzione di Rukh. Non che contasse di colpirlo, ma il tempo perso a schivare il colpo gli avrebbe dato un paio di secondi per elaborare un piano.

    Disintegrate: una sfera di fuoco dal diametro di circa 10 cm che può venire lanciata. Esplode a contatto con un corpo.
     
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  10. Light~Yagami
     
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    Fingere di essere rimasto accecato era stata un’ottima idea. Aveva confuso Darvar consentendogli di colpirlo di sorpresa e alle spalle ma, purtroppo, era decisamente l’attacco sbagliato. Il suo validissimo avversario sapeva bene come muoversi nel vento e non gli fu difficile sfruttarlo per allontanarsi il più possibile.
    “Non mi sono mai divertito così tanto in un combattimento! È fantastico!” pensò Rukh, esaltato da come quello scontro stesse proseguendo. Ma proprio in quell’attimo, in cui l’elfo scuro perse la concentrazione, si vide arrivare subito contro una palla di fuoco, che però non fu difficile da schivare, gli bastò un semplice salto in aria, con cui arrivò grosso modo all’altezza di Darvar.
    -Cos’è? Ti sei ridotto a perdere tempo in questo modo?- disse al suo avversario in tono provocatorio.
    “Ora ti concio per le feste… Visto a che altezza ti trovi, quest’attacco è perfetto. Stai per conoscere i miei veri poteri!” pensò Rukh, sicuro di sé, durante la discesa a terra.
    - Rosa d' Chath B'luth'olen – pronunciò l’elfo, evocando poco più in alto rispetto a Darvar un totale di sedici frecce infuocate, otto per mano, che, vista la sua posizione, avrebbero rapidamente colpito il nemico. Subito dopo, senza perder tempo, decise di combinare due dei suoi incantesimi.
    - Chath Carral, Tiu! – disse, così, mentre le frecce cadevano dal cielo, con una mano generò dell’aria compressa intorno al suo avversario, mentre con l’altra generò un vortice che lo racchiudesse. Così facendo avevo bloccato tutte le possibili direzioni di fuga e, anche se avesse nuovamente evocato una barriera difensiva, l’esplosione dell’aria riscaldata, unita al vortice che si restringeva man mano e alle frecce infuocate che cadevano dall’alto, gli avrebbe causato serissimi danni.
    – Speriamo in bene… - disse Rukh, col respiro affannato per lo sforzo che aveva compiuto pochi attimi prima.

    Rosa d' Chath B'luth'olen (Pioggia di Frecce di Fuoco): Il mago evoca in aria da un minimo di 3 a un massimo di 8 frecce infuocata in una zona circolare la cui area è di 4mq al cui centro c'è il bersaglio. Le frecce sono identiche a quelle comuni, l'unica differenza è che non sono solide, sono puro fuoco -pur essendo inconsistenti precipitano con la stessa velocità di una comune freccia-. Non è particolarmente potente, né dispendioso in termini energetici. Utilizzabile con elevata frequenza senza troppi problemi, anche più volte in un solo post.

    Chath Carral (Vortice di Fuoco): Il mago genera un vortice di fuoco di dimensioni variabili, a seconda dell'energia impiegata, che può controllare liberamente. Non dura moltissimo, in termini di post varia, ma il più delle volte si esaurisce nel post immediatamente successivo dell'avversario, ed è tranquillamente evocabile in un solo post. Il livello di stress raggiunto, e quindi il tempo necessario per poterlo riutilizzare, varia a seconda del "controllo" applicato, della dimensione e dell'effettiva durata: se ad esempio viene evocato un vortice grande quanto un uomo muscoloso, l'unica cosa che gli viene fatta fare è lanciarlo contro un bersaglio di fronte e una volta arrivato al punto in cui questi è situato svanisce, il dispendio energetico e minimo e non servirà molto tempo per il rilancio -al massimo è pronto per il post successivo.

    Tiu (letteralmente significa "Volare"): Il mago genera del vento intorno a sé che utilizza per fluttuare. I movimenti in aria sono piuttosto legnosi; è, però, possibile muoversi liberamente in cambio di molta più energia. In questo caso la durata della levitazione sarà di pochissimi minuti e richiederà un elevato dispendio di energie. Se usato "normalmente", invece, è possibile levitare per circa 30 minuti senza grandi dispendi energetici, dopo questo lasso di tempo si inizia a sentire un certo senso di affaticamento rendendo sempre più difficile il controllo dell'incantesimo stesso. Il tempo di riposo e l'attesa per il riutilizzo dipendono totalmente da quanto si è volato. -il vento può essere evocato anche in altre zone, magari per far lievitare altri oggetti o esseri viventi-. Il peso e la forma influiscono sull'incantesimo -una persona di 50 chili volerà con molta più facilità di una di 300 chili-.
     
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    L'elfo aveva schivato il colpo. E questo era normale. Saltando e portandosi davanti a Darvar. E questo era un po' meno positivo. Poi evoco tutta una serie di incantesimi che lasciarono il mezzo demone intrappolato in aria. E questo era pessimo. Per di più non si era neanche preso il disturbo di levitare, tornando a terra, più o meno fuori portata. Ancora peggio. Il mezzo demone si costrinse a non cadere in preda al panico e a fare un rapidissimo punto della situazione. Sopra di lui c'era una pioggia di frecce in rapida discesa. Tutt'intorno a lui un vortice di fuoco. E sotto dell'aria compressa che gli impediva di scendere, E che sarebbe scoppiata presto per via del vortice. Non voglio esplodere di nuovo. Non voglio esplodere di nuovo. NONVOGLIOESPLODEREDINUOVO! La disperazione gli dette un'idea vagamente masochista. Non avendo di meglio... Abbassò per mezzo secondo lo sguardo, accertandosi della posizione di Rukh, e agì
    Spiccò un salto verso l'alto, dandosi la spinta con le ali, chiudendole subito dopo e alzò le braccia in modo che le frecce potessero colpire solo le parti del corpo protette dall'armatura.
    Era uscito dal vortice ed evitato che le frecce lo danneggiassero eccessivamente, anche se aveva le braccia doloranti per via del ferro incandescente dell'armatura. Alle ustioni era abituato, quindi pazienza. Approfittando che la nuvola di fumo generata dall'esplosione lo coprisse e sperando che l'elfo non si fosse mosso (doveva pur fermarsi a riprendere fiato), contrattaccò. Generò il muro di fuoco, stavolta a forma di cilindro, in modo da circondare l'avversario, e non contento di questo sparò un'altra palla di fuoco. Anche se fosse uscito dal muro, non avrebbe fatto in tempo a schivare anche quell'attacco.

    Flame Wall: un muro di fuoco alto 3 metri e lungo fino a 5, di forma variabile (può essere il classico muro, oppure chiudersi intorno ad un avversario, etc.). Dura fino a 5 turni.

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  12. Light~Yagami
     
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    Quella che sembrava un piano geniale si rivelò essere un perfetto fallimento. Darvar aveva trovato il modo di uscire da quella trappola infernale, riducendo al minimo i danni. Si era dato una forte spinta con le ali così da andare verso l’alto e bloccare le frecce utilizzando le protezioni sul braccio, pur procurandosi delle leggere scottature. Approfittando della confusione e della stanchezza di Rukh, generò immediatamente un muro di fuoco tutt’intorno a lui e sparando poi un’altra palla di fuoco esplosiva. La sua speranza era che l’elfo si trovasse ancora lì così da poterlo colpire. E’ vero, Rukh si trovava in difficoltà, più che altro perché era stanco, ma pur non potendo vedere oltre il muro, poté percepire la palla di fuoco in arrivo.
    – Mossa sbagliata caro mio… Kyil Su'aco! – pronunciò, evocando una piccolissima sfera di vento subito dinanzi al suo muro di fuoco, sfera che partì subito in direzione della palla infuocata di Darvar, viaggiando rasoterra in modo che fosse invisibile agli altri. La peculiarità di questo attacco è che insegue il bersaglio saltando al momento giusto per colpirlo e, non appena la palla di fuoco si fece abbastanza vicina, il dardo di vento saltò andandole incontro e facendola esplodere. Quell’attacco, a dispendio minimo di energie, gli fece guadagnare tempo con cui ricaricarsi dopo il precedente sforzo, mentre Darvar continua a sprecare energie per mantenere attivo il muro di fuoco intorno a lui, che non gli causava nemmeno problemi dovuti all’eccessivo calore in quell’area. Vista la sua specialità magica, aveva, sin da bambino, imparato a resistere ad altissime temperature, così da poter usare i propri poteri senza alcun limite.

    Kyil Su'aco (Dardo di Vento): Il mago convoglia l'energia del vento in una minuscola sfera che verrà scagliata con enorme velocità contro il nemico. Il dardo viaggia rasoterra inseguendo il nemico ed emergendo solo nel momento dell'attacco vero e proprio. Una volta emerso non è più in grado di cambiare direzione e se durante il "viaggio" incontra degli ostacoli l'attacco si esaurisce scagliandosi contro quest'ultimo. Molto debole, di potenza pari allo sputo di un lama. Incantesimo primario, dispendio energetico minimo o anche inesistente.

     
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    Altro attacco evitato. Con un dardo di vento. Quanti incantesimi conosceva quel tipo? Quale sarebbe stata la prossima mossa, una palla di neve gigante? Una pioggia di lampi? Un dannatissimo terremoto? Darvar sbuffo, frustrato. I suoi piani erano stati smontati uno dopo l'altro, quindi tanto valeva passare alle cose più semplici. Scese giù, fino ad arrivare ad una ventina di centimetri dal suolo, poi iniziò a girare intorno al muro, in modo da rendere incerta la sua posizione. Non doveva vedere molto, da là dentro. Sussurrò pianissimo un nuovo incantesimo, evocando una delle sue armi preferite. Aqshy'slaa Una frusta fiammeggiante gli comparve nella mano sinistra. Adorava quell'arma gli consentiva di colpire a distanza abbastanza lunga in modo da evitare gli scontri diretti. Partì all'attacco all'improvviso, dirigendo la frusta contro le gambe dell'avversario. La punta dell'arma attraversò il muro fiammeggiante, dritta verso il suo avversario. Se avesse colpito, Rukh si sarebbe trovato alla sua mercé, sbilanciato e legato a lui. L'elfo avesse evitato l'attacco saltando... beh, sarebbe stato un facile bersaglio per qualche altro incantesimo.

    Fire Lash: evoca una frusta di fuoco, uguale in tutto ad una normale, con l’eccezione che brucia e ustiona chi colpisce.
     
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  14. Light~Yagami
     
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    L’ennesima strategia di Darvar era fallita e di sicuro non stava passando un momento felice, tant’è che partì subito alla carica contro l’elfo, infervorato, mentre lo teneva ancora rinchiuso in quel muro di fuoco. Arrivato nei suoi pressi, si fermò e iniziò a girare vorticosamente intorno a lui, credendo di confonderlo ed evocando una frusta, che dal calore che emanava, era sicuramente infuocata. Poco dopo avvertì che la frusta si stava velocemente avvicinando per colpirlo alla gamba, ma la reazione dell’elfo fu immediata!
    – TIU! Kyil Su'aco! – urlò, utilizzando contemporaneamente due volte l’incantesimo, così da poter andare immediatamente in alto, a decine di metri da terra, generando durante il salto numerosissimi dardi di venti intorno al suo nemico, ma facendo in modo che non si muovessero da lì, non appena il suo corpo smise di salire, utilizzò lo stesso incantesimo di prima, ma in modo differente: iniziò, quindi, a precipitare verso il basso ad una velocità impressionante. Arrivato a pochi metri da Darvar, pronunciò un nuovo incantesimo:
    - Chath Buat'leb – disse, lanciando continue palle di fuoco, piccole e molto deboli, in direzione dei suoi dardi di vento, così da creare una potentissima esplosione, senza che l’avversario si accorgesse di nulla, mentre con l’altra mano continuava a generare vento, seppure in piccola quantità, il necessario per volare, pronto a sfruttare l’energia dell’esplosione per spingersi dal lato opposto rispetto al suo nemico.

    Kyil Su'aco (Dardo di Vento): Il mago convoglia l'energia del vento in una minuscola sfera che verrà scagliata con enorme velocità contro il nemico. Il dardo viaggia rasoterra inseguendo il nemico ed emergendo solo nel momento dell'attacco vero e proprio. Una volta emerso non è più in grado di cambiare direzione e se durante il "viaggio" incontra degli ostacoli l'attacco si esaurisce scagliandosi contro quest'ultimo. Molto debole, di potenza pari allo sputo di un lama. Incantesimo primario, dispendio energetico minimo o anche inesistente.

    Tiu (letteralmente significa "Volare"): Il mago genera del vento intorno a sé che utilizza per fluttuare. I movimenti in aria sono piuttosto legnosi; è, però, possibile muoversi liberamente in cambio di molta più energia. In questo caso la durata della levitazione sarà di pochissimi minuti e richiederà un elevato dispendio di energie. Se usato "normalmente", invece, è possibile levitare per circa 30 minuti senza grandi dispendi energetici, dopo questo lasso di tempo si inizia a sentire un certo senso di affaticamento rendendo sempre più difficile il controllo dell'incantesimo stesso. Il tempo di riposo e l'attesa per il riutilizzo dipendono totalmente da quanto si è volato. -il vento può essere evocato anche in altre zone, magari per far lievitare altri oggetti o esseri viventi-. Il peso e la forma influiscono sull'incantesimo -una persona di 50 chili volerà con molta più facilità di una di 300 chili-.

    Chath Buat'leb (Sfera di fuoco) :Classico incantesimo che consiste nell'evocare delle sfere infuocate da scagliare contro il nemico, esplodendo al momento del contatto. Di norma non è particolarmente potente, ma l'utilizzatore può decidere di convogliare al suo interno maggiore energia per incrementarne la potenza distruttiva al momento dell'esplosione. Ogni sfera la si evoca in pochi istanti e per incrementarne il potere distruttivo è richiesto un intervallo di tempo determinato dalla potenza finale (dal post stesso a due post).

     
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    Frusta evitata. Fin qui nessun problema. L'elfo stava però volando a distanza improponibile, fuori dal raggio degli incantesimi di Darvar. Quello era un problema. Per di più, aveva ripreso ad evocare globi di aria compressa, con la palese intenzione di farli esplodere. Che seccatura. Stavolta il mezzo demone scattò subito. Lo scontro doveva concludersi presto, non poteva permettersi colpi troppo pesanti. Iniziò a muovere rapidamente la frusta, facendo esplodere i globi uno alla volta, rimanendo a distanza di sicurezza. Non perse tempo a distruggerli tutti, si limitò al numero minimo per volare fuori da quella trappola. Le ali spalancate, si gettò addosso a Rukh, che stava scagliando fiamme contro i globi, facendoli esplodere. Un secondo di troppo e potevo considerare concluso lo scontro. si disse Darvar, concedendosi un sospiro di sollievo. Spense il muro e fece svanire anche la spada, generando al posto di essa un globo di fuoco, senza però lasciarlo partire. Ormai l'impatto con l'elfo sembrava inevitabile, quindi menò un colpo di frusta. Se avesse colpito bene, altrimenti aveva la palla di fuoco già pronta ad essere scagliata.
     
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