Quest: Affari di famiglia

QUEST: AFFARI DI FAMIGLIA

Il manifesto ingiallito scrutava senza espressione i viandanti che attraversavano la porta della città. Su quella porta e sugli usci di ogni singola locanda nei dintorni e oltre erano stati infissi centinaia di identici manifesti mossi dal vento primaverile, oggetto di una quieta curiosità da parte della popolazione. Su ognuno di essi campeggiava un viso giovane e sereno, opera di un abile artista, che ne aveva riprodotto i connotati in maniera ammirevole. Era una ragazzina dai mossi capelli, biondi recitava poi lo scritto, e dai grandi e luminosi occhi chiari, verdi sempre a sentire quello che diceva il manifesto. Aveva un visino disteso ma dall'espressione seria, di ruolo, labbra piene dalla forma ben definita e un nasino piccolo e un poco all'in-su.
"SCOMPARSA" recitava in una grafia nera ma ben leggibile a grandi caratteri sotto al ritratto. "Charline D'Amberge è scomparsa tre giorni fa dalla sua casa familiare, villa D'Amberge." seguivano i tratti fisici - altezza un metro e sessanta, capelli biondi mossi, occhi verdi - e la supplica della richiesta di informazioni sul suo conto.
"Non è scomparsa. Hanno rapito la figlia dei signori..." Sussurrò la locandiera a un mercante appena arrivato. Questo si accigliò. "Già... Nella loro riserva di caccia... E' scomparsa da giorni..." "Tre, a quanto dicono." "Povera signorina..."
"La verità" disse ad alta voce un soldato seduto da un lato, portandosi alla bocca un boccale di birra scura "E' che c'è qualcosa che non va in questa storia. Ho sentito - badate, è una voce ma più che accreditata... Mio fratello lavora nella guardia del signor D'Amberge - che la signorina è stata sì rapita, ma che i rapitori vogliono un ingentissimo riscatto..."

Due giorni dopo comparve infatti un nuovo manifesto: a cinque giorni dalla sua scomparsa i signori D'Amberge organizzavano una spedizione di salvataggio. E chiedevano aiuto a qualunque prode fosse in cerca di avventura.